Scontri tra "rossi e neri", in Appello sconti per tutti

L’AQUILA – Con undici condanne e numerose assoluzioni la Corte d’Appello dell’Aquila ha parzialmente riformato la sentenza di primo grado sugli scontri tra "rossi e neri" che tra il 2009 e il 2010 avevano infiammato la provincia di Teramo e avevano portato inizialmente a 15 condanne per complessivi 22 anni di carcere. Condanne che sono state confermate solo in parte, con la Corte d’Appello che ha assolto i "neri" Federico Di Francesco, Matteo Di Francesco, Marco Rofi, Remo Ioannoni Fiore e il "rosso" Francesco Salvi per la rissa del 2009 davanti alla discoteca Heaven "perché il fatto non sussiste". Sempre Remo Ioannoni Fiore, Marco Rofi, il "nero" Alessandro Marini e il "rosso" Fabio Graziani sono stati assolti per "non aver commesso il fatto" dal capo di imputazione relativo alla rissa del 2010 sul lungomare di Tortoreto, mentre per i capi relativi ad alcune contravvenzioni è arrivato il non doversi procedere per prescrizione per Remo Ioannoni Fiore, Marco Rofi, Matteo e Federico Di Francesco, Matteo Di Paolo, Valerio Giannobile e Lorenzo Di Dionisio. Confermate invece le condanne per l’accoltellamento davanti all’Heaven e per l’assalto al ‘Caffè Boromei’, che dopo l’esclusione delle varie aggravanti sono state così rideterminate: un anno e 10 mesi ciascuno per Marco Rofi, Remo Ioannoni Fiore e Federico Di Francesco (che in primo grado erano stati condannati a 3 anni e 6 mesi i primi due e a 3 anni il terzo), un anno e 6 mesi per Matteo Di Francesco (2 anni in primo grado), 9 mesi per Matteo Di Paolo e Valerio Giannobile (condannati in primo grado a un anno e 6 mesi), 10 mesi per Lorenzo Di Dionisio (condannato in primo grado a un anno e 7 mesi). Confermata, infine, la condanna a 1 anno ciascuno per i ragazzi di sinistra Nicola Dolente, Federico Cicconi, Antonio Di Carlo e Lorenzo Martinelli per la rissa a Teramo in via Carducci del 2010, mentre per la rissa all’Heaven l’assoluzione è stata estesa anche al co-imputato non appellata Antonio Berlingieri. Per Matteo Di Paolo, Valerio Giannobile e Lorenzo Di Dionisio la Corte ha concesso anche il beneficio della non menzione nel casellario giudiziale, mentre ha eliminato le pene accessorie a carico di Federico Di Francesco, Marco Rofi e Remo Ioannoni Fiore.